Al fine di sperimentare e mettere a frutto gli studi artistici compiuti alla Scuola libera di nudo all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Mazzotti partecipa nel 1924 e nel 1925 sia come pittore che come pubblicista alle Mostre Trevigiane d’Arte.
Con la nascita del Sindacato Provinciale di Belle Arti Mazzotti svolge un ruolo da protagonista dirigendo dal 1927 al 1942 l’attività artistica a Treviso attraverso le mostre trevigiane e cercando di delineare una “scuola” trevigiana favorendo una pittura dai toni intimisti e delicati, dalla fresca spontaneità rivolta in particolare alla raffigurazione delle specificità provinciali dal paesaggio ai modi sociali di vita.
Dal dopoguerra in poi continuerà la sua opera di critico e organizzatore di eventi d’arte per pochi amici artisti come Sante Cancian, Gino Rossi, Arturo Martini, Toni Benetton, Nino Springolo, Augusto Murer e per le grandi mostre su Cima da Conegliano, Giorgione, sulla ricostruzione degli edifici storici ed artistici danneggiati dalla guerra, sui Castelli del Veneto e Friuli e Trentino Alto Adige.