Archivi di persona del Novecento

Grande successo per le presentazioni del volume Archivi di persona del Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori che si sono tenute giovedì 8 marzo 2012, presso palazzo Bomben a Treviso e venerdi 16 marzo 2012 a Milano presso il palazzo delle Stelline in occasione di Bibliostar.
“L’innovativo strumento di lavoro” così definito da Montecchi è stato presentato dalle curatrici, Francesca Ghersetti e Loretta Paro,  e da Giorgio Montecchi e Domenico Luciani a Treviso e da Rosaria Campioni e Maria Barbara Bertini a Milano.

Il volume nato dalla collaborazione fra due prestigiosi istituti culturali trevigiani, Fondazione Benetton Studi Ricerche e Fondazione Mazzotti,  è frutto di un progetto di ampio respiro iniziato nel 2008 con il ciclo di seminari Archivi di persona del Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori; gli esiti confluiscono ora in questo libro che approccia, in modo originale e di sicura presa, la tematica complessa e attuale della conservazione degli archivi di persona del novecento.

Nel testo trova spazio anche un primo, sintetico, resoconto del prezioso lavoro di ricerca sperimentale, di rilevazione e mappatura dell’esistenza di tali archivi, sia di enti pubblici che privati, nel Trevigiano, lavoro che ha coinvolto, oltre alle due fondazioni, anche la Regione del Veneto.

Nel corso degli  incontri l’arch. Domenico Luciani ha tra l’altro posto l’attenzione sullo spazio destinato all’archivio, ovvero all’idea di conservare le carte che nasce con lo spazio destinato a conservarle e il relativo problema dei luoghi di conservazione, tema ripreso anche a Milano e ampliato puntando l’attenzione sulla sostenibilità della gestione dei patrimoni stessi. Rosaria Campioni, infatti, afferma che la “collaborazione tra enti deve essere di aiuto alla valorizzazione”.
Il prof. Giorgio Montecchi definendo e descrivendo le particolarità di un archivio di persona del Novecento ha fatto emergere quanto questa tipologia di archivi vada oltre i confini disciplinari della singola archivistica e necessiti di chiarezza e di collaborazione tra le diverse professionalità della cultura, un concetto ben esemplificato nel volume.
La dott.ssa Rosaria Campioni ha rilevato che un archivio di persona a certi livelli potrebbe essere letto come una autopresentazione che l’autore fa di sé. Ha sottilineato perciò l’importanza di prendere coscienza dei materiali nel proprio luogo di produzione e l’estrema cautela con cui si deve procedere nello spostamento e divisione degli stessi.
La dott.ssa Maria Barbara Bertini dopo aver presentato ciò che l’Archivio di Stato di Milano ha fatto e fa in merito agli archivi di persona ha affermato è fondamentale trovare soluzioni condivise per affrontare i moltissimi problemi comuni che gli istituti culturali hanno giornalmente nella gestione conservazione del patrimonio.
Degno di nota è stato anche l’intervento del dott. Maurizio Savoia che ha sottolineato che “la sussidiarietà orizzontale è indispensabile e che la collaborazione di tutti nel rispetto dei rispettivi ruoli è necessaria”. Ha, inoltre, fatto emergere che “l’importanza di un approccio multidisciplinare è esito del mondo che ci sta attorno perché il bene culturale non nasce separato della altre componenti e riunificare-coordinare la rappresentazione e presentazione è la sfida attuale”.
E’, infine, emerso il problema della conservazione della memoria del XXI° secolo trasmessa prevalentemente attraverso strumenti informatici e immateriali.

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